il passato non è proprio così passato
Scorre veloce l'asfalto sotto la mia confortevole automobile, durante il rientro del vascone Bologna-MilanoNE-Bologna, per riportare le bimbe a casa alla fine del primo weekend dall’inizio del nuovo anno scolastico. Il tran-tran è ricominciato. Nessun BlaBlaCar a farmi compagnia stavolta, non era possibile organizzarsi con precisione durante in questo intenso weekend.
Normalmente al rientro la stanchezza inizia a farsi sentire. Oggi no, ho ancora addosso tutta l'energia della giornata, e l'adrenalina è decisamente migliore di un ottimo caffè. Tra l'altro non bevo caffè da mesi, mi basta l'acqua.
Ma non mi sento solo, ci sono migliaia di pensieri che viaggiano ancor più velocemente della mia setteposti: riflessioni sulla giornata, sul weekend, sul passato, sul presente e sul futuro. Un gran bel mix, che ogni tanto mi piace lasciar fluire.
Ad aiutare il flusso c’è anche la musica della radio, che mi accompagna decisa, con cui gioco a fare zapping radio col telecomando, alla ricerca di un pezzo buono o di un’acustica ottimale.
Per un pò è Radio NumberOne a farmi compagnia, e che spesso mi porta nel passato, prima con un fantastico pezzo di jamiro, poi con qualche pezzo disco, per poi regalarmi un pezzo della tua band preferita.
Per la terza volta oggi. Le prime due grazie al grande (in tutti i sensi) dj della festa, di Muiba and Brothers. La festa dei loro primi vent’anni in Italia. Una festa allegra, divertente e variegata come loro, piena di amici e conoscenti giunti in una location fuori Bologna da vari parti d’Italia. Una festa piena di significati.
Il cadenzato, alto e pieno suono della batteria di Rag Doll degli Aerosmith, irrompere nell'abitacolo, nelle vene e nell'anima. Sono le 12.32, manca ancora un'ora al calore di casa e tutto sembra decollare.
La testa vola dal recente concerto di Firenze, al mio “discutibile” secondo decennio, fino all'adolescenza, riaprendo quel canale giù aperto a fine festa, quando per gioco, ho condiviso Poor Italia dei uno storico pezzo dei Van de Sfroos. Meno male che Davide, non ha sentito :)
Ho dovuto ripescare il mio dialetto di origine, che dapprima usciva a stentoni, poi si è trasformato in un balbettio fino a divenire quasi fluente, tutto questo nel giro di pochi minuti. Quasi non vedesse l'ora di uscire fuori dopo circa vent’anni, di totale inutilizzo. E con esso tutti i ricordi, sensazioni emozioni di un’epoca passata. Il mio passato.
Ognuno di noi ha un passato, c'è chi ne Parla sempre, c’è chi nostalgico ci vive ancora, c'è chi lo nasconde e c'è chi pensa di dimenticarlo.
Invece ti rendi conto invece, di come, il passato è molto più presente in noi di quanto immaginiamo, e ci condiziona ogni giorno più o meno consciamente.
Ci piaccia o no, il passato non lo si può cambiare. Il passato lo si può rielaborare e ricontestualizzare, sulla base delle proprie esperienze acquisite nel corso degli anni, per imparare a capirlo ed accettare così com’è.
Soprattutto il passato ci deve servire per capire come vivere al meglio il presente e il futuro.